Il Cachemere

Il pelo conosciuto con il nome di cachemere proviene da capre di razze diverse, allevate nell'Asia centrale, nella regione omonima e in quelle limitrofe. Del pelo della capra cachemere si usa la borra, cioe' la parte piu' morbida e fine. Questa fibra e' stata utilizzata fin dai tempi piu' antichi per essere filata in fili sottilissimi con i quali si tessevano i famosi scialli pashmina, ora molto in voga.
Il nome cachemere fu dato in Francia agli scialli provenienti dall'Asia.
Le capre sono robuste, di taglia media, resistentissime alle base temperature, munite di belle corna e di una corta barba.
Il vello e' grossolano, ma il sottovello, o borra (tiflit, duvet) e' liscio come seta, morbidissimo, soffice. Il maschio produce piu' duvet della femmina, ed i colori naturali sono il bianco, pregiatissimo, il grigio, il bruno rossiccio e il marrone.
La finezza (diametro) della borra, si misura in micron, ed e' tra i 12 e i 16., la lunghezza e' di 20-25 mm.
La borra viene raccolta pettinando l'animale, ai primi di giugno; questo procedimento fa si' che siano presenti anche peli di superficie che vengono eliminati con l'ejarratura.
Le differenze di prezzo tra capi etichettati cachemere, oltre che dalla qualita' della fibra, dipendono dal fatto che sia utilizzata in semplice o in ritorto a due o piu' capi.
La realizzazione di un capo in cachemere e' un processo lungo e delicato; dopo la produzione, i singoli pezzi vengono "trattati" lavandoli a tempeeeratura adeguata, per "gonfiare" la fibra, conferendole l'aspetto morbido e soffice che contraddistingue i capi, solo dopo questo trattamento si procede alla confezione e stiratura.
Il simbolo che contraddistingue il cachemere, secondo la normativa di etichettatura, e' WS.

Il Ramiè, questo sconosciuto

Il Ramiè è una fibra vegetale, simile al lino. Una delle fibre più antiche, usata dai cinesi più di 2000 anni fa.Si chiama Bohemeria Nivea, è un orticacea di provenienza asiatica. Cresce in zona a clima temperato o sub-tropicale.
E' una pianta erbacea pernenne, con un ciclo vegetativo di circa 20 anni, con due o tre raccolti all'anno, secondo il clima. Per la sua alta resistenza ai batteri e per la sua risposta ai trattamenti ecologici, può essere inclusa nelle coltivazioni ecologiche.
Del Ramiè si usa tutto: dalla corteccia si ricava la fibra, l'interno fornisce cellulosa, foglie ed estremità sono un prodotto zootecnico ad alto potere nutrizionale.
E' una fibra molto resistente, molto lunga (20-30 centimetri, contro i 3 del cotone), ha un aspetto lucido e cangiante, per cui è anche definita seta vegetale.
Conferisce ai capi in maglieria luminosità e resistenza, è molto assorbente ed asciuga in fretta.
Le banconote da mille lire, nel 1920, erano in carta ottenuta con la cellulosa del Ramiè.

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